L'ESPERIENZA DI VILLA ROSA
Villa Rosa è una “struttura residenziale aperta” (o Residential Open Unit – ROU), che permette ai malati provenienti dall’ospedale psichiatrico di misurarsi con il mondo esterno, di prendere sempre più coscienza del proprio stato e della propria malattia con l’obiettivo di potersi re-inserire gradualmente nella società. Il personale di Villa Rosa fornisce un’assistenza completa ai suoi utenti che presentano disturbi mentali gravi e/o duraturi. Il Centro, locato nel distretto di Haidian (Pechino) è stato fondato e gestito da SoliS dal 1° settembre 2009, come una sezione dell’Ospedale Psichiatrico di Haidian.
Residential Open Unit: significato e obiettivi
L’obiettivo di una struttura residenziale comunitaria è quello di assistere le persone con condizioni di salute mentale gravi, definendo programmi di riabilitazione personalizzati.
Il fine è quello di promuovere la reintegrazione di persone con disturbi mentali nelle famiglie di origine e nella società, garantendo:
• un ambiente dove vengano valorizzate la partecipazione e il senso di responsabilità degli utenti;
• un coinvolgimento attivo dei familiari degli utenti;
• un coinvolgimento della comunità e dei cittadini socialmente attivi;
• una connessione con i servizi di salute mentale e gli ospedali locali.
Gli operatori, i pazienti e i familiari lavorano insieme a Villa Rosa, rendendo possibile una nuova tipologia di trattamento, condivisa da coloro forniscono assistenza, coloro che la ricevono e dai loro familiari.
Un messaggio di speranza
La creazione di Strutture Residenziali Aperte come Villa Rosa permette di superare il vincolo dei ricoveri prolungati, facilitando l’accesso alla salute mentale agli utenti in generale, e alle persone che non sono in grado, per ragioni economiche, di accedere alle strutture.
A Villa Rosa i pazienti (la struttura ha una capacità di 20 unità) possono migliorare le loro condizioni e anche guarire senza dover entrare in un ospedale psichiatrico (dall’apertura nel 2009, metà degli utenti sono tornati alle rispettive case):
• introducendo tecniche di comunicazione tra residenti, i loro familiari e volontari all’interno del processo di riabilitazione e di inclusione sociale;
• organizzando attività per i residenti con il fine di migliorare le loro abilità pratiche, cantando, dipingendo, ballando, ecc…
• sviluppando attività generatrici di reddito gestite direttamente dai residenti, quali cucinare pizza, pane, biscotti, carne alla griglia, ecc… che vengono poi venduta in mercati locali vicini alle zone centrali.
Attraverso l’esperienza di Villa Rosa, la popolazione riceve un messaggio di speranza: il disagio mentale può essere controllato e trattato correttamente senza l’isolamento all’interno di strutture psichiatriche.
Nel 2009 SoliS ha firmato con l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau - AIFO un protocollo d'intesa che disciplina la collaborazione delle due Ong.
Primo progetto (2011-2014)
Nel 2011, SoliS e AIFO hanno gestito congiuntamente il progetto “Community Based Psychiatry: promoting the integration of mental health care into primary health services in three districts of China”, che ha portato all’apertura delle prime Residential Open Unit in Cina (sul modello di Villa Rosa), una tipologia di struttura dove i pazienti possono interagire anche con il mondo esterno, con attività tipiche della vita quotidiana. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e gestito da Solidarietà e Servizio, in partenariato con l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO) e la Peking University – Institute of Mental Health (PUIMH).
Il progetto ha sostenuto l'introduzione in Cina di politiche innovative in materia di salute mentale, attraverso l'organizzazione dei servizi sanitari comunitari per persone con disturbi mentali e comportamentali nei distretti di Haidian, Nanguan e Tongling, con la realizzazione di alcuni studi di riferimento sulla necessità di servizi di salute mentale comunitari di base, la messa a punto di 20 Unità Comunitarie di Salute Mentale (CMHU) e 16 unità Residenziali Aperte(ROU) e l’organizzazione di corsi di aggiornamento e formazione professionale per gli operatori sanitari locali.
Secondo progetto (2014-2017)
Visti i risultati incoraggianti del primo progetto, nel 2014 è stato finanziato un secondo progetto dal titolo “Strengthening role and capacity of Chinese Non State Actors towards rightful inclusion in the society of people with mental health conditions“, sempre finanziato dall’Unione Europea che costituisce il proseguimento e il potenziamento di quello precedente e che vedrà impegnate le due Ong ancora in partnership. Il progetto, della durata di 3 anni, prevede il rafforzamento del ruolo e della capacità degli attori non-statali cinesi nella lotta contro i disagi, le esigenze sociali ed economiche delle persone con problemi di salute mentale in quattro distretti sanitari (Nanguan, Tongling, Yanqing, A'Cheng)".
Questo obiettivo viene perseguito tramite l’organizzazione di seminari formativi (uno per anno) sui concetti di deistituzionalizzazione sulla salute mentale e dei principi UNCRPD, la creazione di cooperative sociali, come soggetti giuridici, in collaborazione con le imprese locali (generatrici di reddito e di programma di lavoro), alcuni workshop su concetti deistituzionalizzazione sulla salute mentale, e dei principi UNCRPD e l’istituzione di Self-Help Groups (SHG) o di “Auto-Aiuto” degli utenti di salute mentale e familiari. Per dare sostenibilità all’azione, infine, verrà creato un network nazionale ed internazionale per scambiare esperienze cinesi e pratiche migliori in materia di salute mentale.